Un tuffo nel Lido di Venezia in bianco e nero, aspettando la Mostra del Cinema 2016

Brigitte Bardot e Kirk Douglas
Venezia – Quanti piedi raffinati, quante schiene sinuose, quanti calci, rincorse e affollamenti. La sabbia del Lido di Venezia ne ha viste di tutti i colori. L’acqua che la bagna è figlia dello stesso mare che ha sfiorato le donne di fine Ottocento, vestite da capo a piedi, e abbracciato, qualche anno dopo, le curve di Brigitte Bardot e gli addominali scolpiti di Paul Newman. Tante ne ha viste, tante ne vede e tante ne vedrà.
Siamo alla fine di agosto, ma al Lido è ancora piena estate: le capanne traboccano di famiglie al completo, con mamme, papà, bambini che corrono dappertutto e ragazzi che si corteggiano lungo le dighe. A colori o in bianco o nero, frequentata dagli habitué, dai “foresti” o dai vip, la spiaggia che dal palazzo moresco dell’Excelsior corre verso l’ (ormai) ex Hotel Des Bains saluta l’estate solo a metà settembre, quando il sipario della Mostra del Cinema cala assieme al noto, puntuale, e un po’ ingeneroso velo di malinconia che preannuncia l’autunno.
Quel momento, però, è ancora lontano. Prima dei saluti a un’altra intensa stagione di sale, mare e chitarre al tramonto è attesa una nuova edizione del Festival del Cinema, che si porta dietro la magica carrellata di ricordi di un luogo da sempre in evoluzione.
L’archivio fotografico della Sab (Stabilimenti attività balneari), il Fondo Giacomelli (Archivio della comunicazione, Comune di Venezia) e l’archivio personale della giornalista lidense Rosanna Mavian (nella foto), sono scrigni di quotidianità che spaziano dalla belle époque, quando in spiaggia si andava vestiti; al dopoguerra, con la sua schiera di sorridenti bellezze in costume; alle scie lasciate dai motoscafi dei divi del cinema, miele per uno sciame di ragazzini urlanti e scalpitanti, sempre con penna e blocchetto in mano a caccia di autografi.
Scatti storici che restituiscono le tappe della vita da spiaggia del Lido che, dalla fondazione degli stabilimenti Ciga nel 1906 a oggi, fotografi di tutte le epoche hanno usato come sfondo del fluido intreccio fra moda, arte, stile e spettacolo che ha fatto la storia del costume italiano.
Nei tempi fiorenti dell’isola d’oro, il re della simpatia Alberto Sordi si aggirava fra le capanne come il più navigato dei veneziani, concedendo un autografo in cambio di quattro sane risate per una delle sue battute. E a Gina Lollobrigida è venuto quasi il nervoso quando una folla di ragazzini impazziti le ha chiesto di lanciare le sue scarpe rosse dalla finestra dell’Excelsior. Alla fine se le è tenute, e al loro posto ha buttato giù una manciata di foto firmate e finite a brandelli in un tripudio di mani.
Oggi i ragazzini del Lido si accalcano ai finestrini delle auto che dall’Excelsior portano al red carpet del Palazzo del Cinema, ma con poca fortuna: i divi sono guardati a vista, impensabile vederli tra la gente, figurarsi farci un tuffo insieme. Con l’unico che ci ha provato, Rupert Everett qualche anno fa, è finita male: i bagnini gli hanno chiesto di pagare il posto in spiaggia, lui si è ribellato e ne è venuta fuori una polemica planetaria.
Ma i ragazzi di ieri, quelli cresciuti a pane, spiaggia e cinema, ricordano Abbe Lane in desabillè fra le capanne, spogliata incredibilmente di quegli abiti da ballerina che, in tempi televisivi dove il pudore non era ancora un optional, sembravano la sua indelebile seconda pelle. E naturalmente l’eleganza della Callas, gli occhi della Loren , il fisico atletico di Kirk Douglas sfoggiato a fior di sabbia.
Tra poco, per l’edizione 2016, arrivano Jude Law, Natalie Portman, Ryan Gosling, Emma Stone, Tom Ford e tanti altri: l’estate, le urla, le corse e i flash sono di nuovo fra noi.
PHOTOGRAPHY courtesy of Rosanna Mavian; Sab Stabilimenti Balneari; Archivio Giacomelli
Questo articolo è apparso anche sui quotidiani veneti del Gruppo Finegil L’Espresso.