Uno degli eventi più drammatici in Italia dell’ultimo secolo: un disastro che costò la vita di oltre 1.900 persone, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Erto e Casso (Pordenone) – Ho deciso di trascorrere la giornata nei borghi abbandonati della valle del Vajont e tutti sappiamo cosa significa Vajont, soprattutto noi veneti e friulani.

storiedichi_Vajont_tragedia ok 1Qui ci sono posti stupendi da visitare con profondo rispetto e silenzio.

Era il 9 Ottobre 1963.

storiedichi_Vajont_tragedia Avevo pochi anni, ero ragazzino e ricordo ancora quella sera con le immagini che scorrevano alla televisione e vedevo la gente piangere ininterrottamente. Allora non comprendevo, non riuscivo a capire. Con il passare degli anni, la mia memoria ritorna sempre a quel giorno e a quelle immagini.

Un disastro causato dall’incuria e dall’ingordigia dell’uomo, che è costato la vita a circa 2000 persone, che ha spopolato quei territori e ha spezzato e cambiato per sempre la vita e i ricordi di quella gente.

La cosa più incredibile, dopo 57 anni, è che non sia ancora possibile determinare con precisione quante persone siano davvero morte quella notte, più di 1.900 e meno di 2.000.

Di certo quella del Vajont è stata una delle tragedie più gravi nella storia del nostro Paese. Eppure la tragedia poteva essere evitata, se si fosse dato ascolto agli allarmi di alcuni tecnici in relazione alla situazione idrogeologica del territorio dove era stata progettata la diga.

Oppure se si fosse dato ascolto almeno al buon senso, perché costruire una diga proprio sotto a una montagna, che è stata chiamata Monte Toc – in friulano “marcio”, “sfatto” –, non sembra il massimo della prudenza e dell’intelligenza umana.

storiedichi_Vajont_tragedia 1Questi sono periodi di grandi cambiamenti climatici, con quotidiane conseguenze disastrose per l’ambiente e per l’uomo. L’incuria, la cementificazione selvaggia dei nostri territori e l’abbandono della montagna stanno causando quotidianamente vittime e tragedie.

E crediamo sia doveroso non dimenticare gli eventi storici affinché simili tragedie non si ripetano inutilmente, soprattutto ora, in questi tempi di svolta e di scelte importanti.