Vi insegno a fare il sapone in casa, innovando la tradizione delle nonne

Sapone come una volta_BenedettaFermo – Se mai vi venisse voglia di fare il sapone naturale in casa, passando per Google, finirete sicuramente sul canale YouTube Fatto in casa da Benedetta. È Benedetta a insegnare agli amanti dell’homemade come passare le domeniche invernali assistendo alla reazione chimica fra olio d’oliva e soda caustica. Dai suoi cliccatissimi tutorial sulla saponificazione, escono chili di sapone all’argilla, alla lavanda, al latte, alla calendula, alla cera d’apiMa anche creme per il viso, dentifrici, burrocacao, pomate e stick per le punture di insetto.

Che bellezza. In un paese in cui non si fa altro che parlare di disoccupazione, ci si può specializzare nelle proprie passioni e guadagnarci pure. Sul web c’è più concorrenza che in qualunque altro posto, si fatica tanto per avere poco. Ma non è qui che esiste ancora la meritocrazia? Non è qui che viene fuori quello che uno sa veramente fare?

Dietro a Fatto in casa da Benedetta, c’è una ragazza marchigiana che non si vede quasi mai in volto. Nelle 140 ricette di saponi (ma anche di dolci e piatti) pubblicate in rete, indossa un grembiule ricamato e spiega come fare le cose. Il suo canale conta oggi 4 milioni di visite, 20mila iscritti e oltre diecimila utenti su Facebook. I suoi video sono “homemade” come i saponi: li gira suo marito, Marco Gentili. Non ha un ufficio stampa e non vende i suoi prodotti. Li fa con gli ingredienti biologici del suo giardino e li regala agli amici mentre i suoi post sul blog e sui social network collezionano “like“.

Fatto in casa da benedetta Benedetta ha imparato a fare i saponi da una nonna e una zia che nel verde rigoglioso delle Marche mescolavano il grasso del maiale ai profumi delle erbe. “Fare il sapone è sempre stata una tradizione delle famiglie contadine, si tramandava di generazione in generazione e le mie nonne (le chiamo così tutte e due) l’hanno trasmessa a me – racconta – Nelle scene dei vecchi film si vedono spesso le lavandaie lavorare sul bordo dei fiumi, strofinando grossi tocchi di sapone giallognolo su vestiti e lenzuola enormi da stendere al sole. Lavando e strofinando socializzavano, alleviavano le fatiche”.

“Quando ero piccola i miei genitori mi raccontavano di queste donne e del rito della produzione del sapone, che si ripeteva ogni anno nei giorni successivi alla macellazione del maiale – mi spiega – All’aperto, nel retro della casa, veniva allestito un fuoco di legna di querce e ulivi con sopra un enorme calderone detto “callà“, dove acqua, lardo, strutto, olio d’oliva vecchio e soda erano sapientemente dosati e a lungo bolliti per ottenere il sapone che, dopo la stagionatura, sarebbe stato ripartito tra le varie famiglie in proporzione al grasso conferito.”

Le sue nonne, quasi novantenni, continuano la tradizione, anche se con quantità inferiori e risultati non sempre perfetti. La loro passione, che oggi rivedono sull’ipad, ha spinto Benedetta a imparare le antiche tecniche di saponificazione e adattarle alle moderne metodologie, che permettono di ottenere prodotti ottimi in poco tempo.


Le ho chiesto… 

Ma chi sei? E dove vivi?
Sono Benedetta Rossi, abito con mio marito ad Altidona, in provincia di Fermo (nelle Marche).

Fare saponi su “Fatto in casa da Benedetta” è il tuo lavoro?
Magari. No, non ancora. Io e mio marito gestiamo il piccolo agriturismo dove viviamo: durante l’estate ci dedichiamo agli ospiti e d’inverno produciamo video e ricette per la rete.

Però lavorare sul web qualche guadagno lo porta…
Sì, con la pubblicità ci facciamo le vacanze. Un domani, chissà.

Il “set” dov’è?
È la cucina di casa nostra. Io spiego le ricette e mio marito filma. In questi anni si è specializzato (da solo), ed è diventato bravo.

Tu studi e produci, lui fa il video-maker.
Sì, io studio parecchio: antichi manuali inglesi di saponificazione e tutto lo scibile sull’argomento. Anche se la mia fonte principale rimangono le nonne, detentrici del sapere contadino che mi ha fatto appassionare.

Le ricette sono tue?
Certo, altrimenti non sarebbe facile avere seguaci sul web. Se copi ti sgamano subito, se fai le cose seriamente ti guadagni la fiducia. Prima di registrare un video testo molto bene il procedimento, perché gli utenti devono trovare facile realizzare le ricette.

Quindi è vero che il web è meritocratico?
Sì, io credo moltissimo nella rete. Dalle mie parti si dice che l’orto fa l’uomo morto. Ecco, il web è per me come l’orto che abbiamo fuori casa. Lo coltivo ogni giorno e vedo i risultati.

Per esempio?
Dagli accordi stipulati per avere la pubblicità su YouTube alle visualizzazioni in crescita. Se lavori bene, la rete ti premia.

E tutto questo da cosa è partito?
Più o meno sette anni fa, ho pubblicato su YouTube la ricetta della crostata alla ricotta che serviamo in agriturismo. I clienti me l’avevano chiesta e per rendere le cose più semplici ho fatto un video. Dopo qualche mese io e mio marito ci siamo accorti che quel video aveva registrato oltre 100mila visite. A quel punto abbiamo pensato di fare le cose seriamente.

Poi dalla cucina sei passata ai saponi…
Sì, alterno le ricette dei piatti a quelli dei saponi. La saponificazione mi interessa molto e voglio specializzarmi sempre di più.

Il momento è giusto, visto il grande “appeal” dell’home made e del fatto in casa.
Esatto, questo ritorno alla cultura della qualità e al fai da te ha creato una vera e propria comunità sul web.

Le ricette che vanno di più sul tuo canale?
Piace molto quella della pomata al sambuco, panacea di tutti i mali, soprattutto quelli causati dalle punture di insetto.

L’ultima realizzazione?
Dopo vari tentativi e video su video, sono riuscita a produrre un sapone liquido alla glicerina come lo intendo io. Ora aspetto la risposta degli utenti. Sono un po’ emozionata: è la prima volta che guardo la telecamera.

La ricetta per ottenere successo sul web?
Usare la rete come un mezzo potente di auto-realizzazione, non per ammazzare il tempo. Starci dietro ogni giorno e avere un progetto chiaro in testa.