Questa è la versione aggiornata di un articolo pubblicato il 20 aprile 2014.
Il servizio fotografico è di Linda Scuizzato

Se la tela è un insieme di pezzi da tagliare, strappare, ricucire, dipingere e indossare

Venezia – Conforta vedere che a Venezia, nonostante l’invasione del turismo di massa e del low cost, ci sia una calle che cresce grazie all’inventiva e alla creatività di artisti, artigiani, ristoratori e negozianti che tirano su l’animo anche ai peggiori pessimisti. È Calle lunga San Barnaba, nascosta in una zona molto conosciuta della città (vicino all’omonimo Campo e a Campo Santa Margherita), ma non ancora entrata nei circuiti turistici.

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Lo studio d’artista al civico 2627 dove, dal 2013, lavora Luana Segato è passato di pittore in pittrice: prima che arrivasse lei era del suo maestro Davide Battistin.  Chi ci passa davanti, anche senza entrare, sa che lì dentro si lavora con tele e pennelli. Luana si è formata alla scuola internazionale della grafica , è originaria di Mogliano Veneto (Treviso) e vive a Padova. Viene qui a dipingere tutti i giorni e pensa che nella vita non ci possa essere niente di più bello: Venezia, l’arte, un lavoro che è una passione, una bottega che parla da sola e che riempie di positività.

“In questa zona non c’è un grande passaggio di turisti, purtroppo, ma lavorare qui è un privilegio impagabile”, racconta. Luana Segato si fa chiamare “Luse”, e questo è il nome d’arte che appare su tutte le sue opere, per la maggioranza “spazialiste” e ispirate all’architettura di Venezia.
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Guardando bene le sue tele, ci si accorge che, spesso, hanno delle cuciture, dei rattoppi.
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“Mi piace unire pezzi diversi di cotone e realizzare tele con ritagli di recupero, così sono più vissute”, spiega Luse. I tagli e le cuciture sono la sua passione da sempre: i pezzi, una volta assemblati, diventano tele che rappresentano le mappe della città, i suoi canali e palazzi, spesso intrappolati nella forma classica di un corpo femminile. “Con le mie tele ho anche rivestito ponti e calli, per vedere se le persone avevano il coraggio di calpestarle – continua Luse – Alcuni lo hanno fatto, ma molti altri no, dandomi fiducia nella curiosità e nel senso di rispetto che l’arte continua a suscitare”.
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Le sue tele sono anche diventate abiti da indossare e libri d’artista. “La tela, per me, non è un semplice supporto pittorico ma un materiale da usare, vivere, stravolgere”. Uno dei lavori che più affascina i clienti è il taglio “ricucito” della tela, un tratto distintivo di Luse che trova le sue inconfondibili radici in Lucio Fontana. “Mi sono sempre piaciuti i tagli di Fontana, e quindi ho pensato di re-interpretarli a modo mio: estraendo sezioni di tela per ricucirne i lembi con un filo, quasi a unire il reale con l’infinito”. “Le tele che rappresentano i canali di Venezia sono la massima espressione di questo sviluppo”.
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Infinito è, sicuramente, il tempo che si passerebbe nel suo studio d’artista, dove di elettrico c’è solo la luce e dove l’occhio cade su tanti particolari nascosti, come i libri d’artista di Luse, e alcune strane collane realizzate con quadrati e rettangoli di tela.

“Questo è il frutto di una collaborazione e un’amicizia nata qui, in Calle Lunga San Barnaba: con l’artigiana Lauretta Vistosi, che si è da poco trasferita negli Stati Uniti, ho realizzato dei prototipi di orecchini e collane d’artista“, spiega la pittrice. Sono accessori un po’ provocatori, realizzati con una tela colorata, tagliata, ricucita e stravolta per dire che l’arte non va solo guardata, ma anche indossata, manipolata, reinventata a proprio piacimento.

In qualche negozio di Londra, Berlino, New York, oggetti come questi farebbero impazzire. A Venezia si notano meno, purtroppo, specialmente in una calle che esplode di estrosità ma che fa fatica a decollare, a farsi conoscere davvero come la calle dell’arte e dell’artigianato. Luana Segato, assieme agli altri artigiani, è una delle anime di calle lunga San Barnaba: nel suo studio, organizza spesso spritz e momenti di incontro.

Non riesco a pensare che Venezia sia perduta o che non sia più quella di una volta, come spesso si dice. La sua energia è sempre la stessa, è unica al mondo e dobbiamo rendercene conto ogni giorno.

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